Streets For Kids a Bagno a Ripoli. Ma allora si può fare!

 

A Bagno a Ripoli ce l’abbiamo fatta e siamo lieti di aver realizzato oggi 5 maggio 2023 il primo Streets For Kids della città metropolitana di Firenze, col patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli, in collaborazione che l’IC Teresa Mattei con cui sono già stati sperimentati due Bike To School uno nel 2021 e uno doppio, scuola elementare e media insieme, a marzo di quest’anno. Una comunità scolastica molto attiva e reattiva sulla mobilità sostenibile! Streets For Kids è un’iniziativa europea promessa da Clean Cities (network europeo composto da oltre 70 Ong) per chiedere l'istituzione delle strade scolastiche, cioè la chiusura al passaggio di mezzi a motore in orario di entrata e uscita degli alunni, in nome dell’autonomia dei bambini, della sicurezza stradale, della salute e a favore di comportamenti a impatto zero. 
Chi meglio di una comunità come la scuola può promuovere azioni del genere in cui si supera la visione individualista (io con la mia macchina, il più vicino possibile alla destinazione, tutti gli altri sono un intralcio!) e si agisce per e con la collettività?


Dalle 16.30 per una ora la strada si è trasformata e i bambini hanno giocato, fatto merenda (grazie Siaf!) riso con le bolle di sapone offerte da un papà della scuola, danzato balli popolari, partecipato alla corsa con i sacchi e disegnato con  i gessetti e i pennarelli. Clima caloroso tra genitori e nonni, amministratori locali, volontari Fiab e docenti attivissimi come sempre. Si è parlato con tutti di cosa significa una iniziativa del genere, raccontando e ascoltando.

                                        

                                                         


Ma cosa sono le strade scolastiche? Come scrive Paolo Gandolfi (urbanista) una piccola modifica del Codice della Strada (la 58-bis) ha introdotto nel 2020 la definizione di 'zona scolastica', usualmente chiamata strada scolastica, intesa come "zona urbana in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell'ambiente" ed è delimitata da appositi cartelli di inizio e fine. I Comuni le possono dunque liberamente istituire, essendo loro competenza limitare il traffico e chiudere strade. L'intervento per creare una zona scolastica si può dividere in due parti: interdire l'accesso ai veicoli, possibilmente in modo permanente, nelle aree interne e immediatamente antistanti le scuole, come nei cortili. Quindi creare la vera zona scolastica attorno alla scuola negli orari di entrata e uscita.  

                                     

A Bagno a Ripoli ce l’abbiamo fatta” ed è doveroso un sentito ringraziamento per la piena collaborazione non solo alla dirigente dell’IC Mattei e a tutti i docenti che si sono impegnati in modo creativo e concreto, ma anche all’assessore F. Pignotti e alla Polizia Municipale: non un problema è stato sollevato, e tutte le criticità sono state risolte con prontezza e senso pratico!

Diversamente nel comune di Firenze non è stato possibile. Da ottobre 2022 Fiab Firenze Ciclabile ha avviato contatti stretti con 3 scuole, due elementari e una media, per realizzare un’iniziativa Streets For Kids, e nonostante Fiab fosse stata sollecitata dai dirigenti scolastici e si fosse attivata concretamente, in tutti e tre i casi è stata gettata la spugna. I motivi sono soprattutto legati alla logistica alternativa da mettere in campo e dal poco personale oberato di lavoro presente nelle scuole, ma anche alla scarsissima collaborazione della “politica” e degli uffici comunali. Infatti tutti i non indifferenti costi vivi vengono scaricati sulla scuola e la procedura formale di richiesta di chiusura della strada scolastica è  gravosa, non prevedendo nessuna facilitazione per le istituzioni scolastiche; così, per una iniziativa benemerita da realizzare una sola volta in un anno, si obbliga le scuole a produrre planimetrie redatte da un professionista (a spese della scuola) con firma digitale, pagare imposte, attivare contatti con e pagare la ditta che si incarica della cartellonistica, produrre documentazione dettagliata dell’iniziativa, chiamare in autonomia la Polizia Municipale per ottenere la chiusura fisica della strada. E se putacaso si volesse mettere un banchino per la merenda a bordo strada si deve chiedere l’occupazione di suolo pubblico ad un altro ufficio, a spese della scuola, come se no? Va bene rispettare le procedure, ma come comprensibile è una battaglia contro i mulini a vento. A quando una presa di coscienza?


            E invece ....                   
                       


 

 BaRinBici


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