- Per una sperimentazione reversibile in Via Roma
Manca un centro pulsante al nostro Comune, ma con un po’ di ingegno anche via Roma, là dove passa nell’abitato di Bagno a Ripoli potrebbe diventare più accogliente, ma soprattutto più sicura.
La nostra associazione, BaRinBici si occupa di ciclabilità ma anche di sicurezza stradale in particolare dei soggetti più deboli, e di vivibilità degli spazi pubblici. E riteniamo che Via Roma nel tratto tra via le Plessis Robinson e via Fratelli Orsi, sia un ottimo luogo dove sperimentare un ripensamento dello spazio pubblico che permetta il distanziamento sociale, la sicurezza stradale (visti i molteplici incidenti sugli attraversamenti pedonali di zona) e la “democratizzazione della strada”.
La nostra modesta proposta è quella di fare una sperimentazione, da sottoporre alla valutazione della cittadinanza, e che sia reversibile. I vantaggi di una sperimentazione sono principalmente i bassi costi e la rapidità di esecuzione, e appunto la reversibilità. Se piace, invece, che possa essere trasformata in permanente.
A) - Il primo concetto base è redistribuire lo spazio pubblico. Adesso esso è a favore dei mezzi motorizzati per l’80%, e la gran parte della superficie è loro dedicata o per transitare o per parcheggiare.
I pedoni sono relegati ai due marciapiedi laterali. Le bici vanno su strada che al momento ha un traffico troppo veloce e vengono percepite come un intralcio, e non hanno aree di parcheggio.
B) - Il secondo concetto fondamentale è capire la gerarchia degli utenti della strada e ribaltarla: attualmente, pressoché ovunque, in cima alla gerarchia ci sono i mezzi motorizzati privati. Il ribaltamento consiste nel dare priorità agli utenti deboli: pedoni e ciclisti. Equivale a dire che queste categorie hanno sempre la precedenza sulla carreggiata. Per inciso, ricordiamo che bici e pedoni sono due cose diverse perché hanno esigenze diverse, velocità diverse, visibilità diverse. Non solo, ma i pedoni non sono tra loro tutti uguali: giovani, vecchi, disabili, anziani, bambini hanno bisogni di spazi adeguati, hanno velocità di movimento diverso, visibilità diversa (ad esempio più bassa in sedia a rotelle, più lenta se anziano) tempi di reazione differenti. I ciclisti non sono tutti uguali tra loro: ci sono quelli lenti e quelli rapidi.
La sperimentazione allora dovrà semplicemente ampliare l’area dedicata ai marciapiedi con dei separatori in plastica di tipo Jersey. |
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Per delimitare con chiarezza questa area speciale, sarà necessario semplicemente mettere delle fiorire a restringere la zona; ad esempio. In prossimità degli incroci non ci devono essere parcheggi: chi arriva in macchina deve vedere anche un bambino basso o una persona su sedia a rotelle che si avvicina. Oppure ampliare lo spazio vivibile come nell’immagine, senza nessun elemento definitivo e con strumenti a basso costo.
Le biciclette in quel tratto andranno semplicemente su strada, senza dar noia ai pedoni, e all’interno di un flusso motorizzato sicuramente diminuito (chi ha fretta si sceglie altre strade) e sicuramente molto lento: non sono più le bici che intralciano le macchine, ma viceversa.
Ma, ascoltate. Shhhhhhhhhhhhhhh, ascoltate.
Non c’è molto più silenzio e tranquillità adesso?
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